Sono stati impiegati oltre sei anni per “investigare”,quindi
capire, che l’Iran provvede da oltre un decennio al rifornimento di armi di
piccola e media taglia in numerosi conflitti africani. E attenzione, senza fare
alcuna distinzione, ne hanno per i cattolici come per i mussulmani. Il Soldo non
ha religione. Un elenco assortito, dal Niger al Sudan, dalla Guinea alla
Repubblica Democratica del Congo, dal Sud Sudan alla Costa d’Avorio.
Sarà un puro caso che si siano dimenticati del Mali?
Dimenticavo, per le armi di grossa taglia bisogna rivolgersi
a Cina e Russia come sempre, e per il bonifico, mi raccomando mediatori bancari
americani, nulla di più sicuro.
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Una non esigua parte delle squallide Nazioni Unite ha avuto il cattivo gusto, o l’ignoranza, o l’idiozia di affermare che il ricercato per crimini contro l’UMANITA, Al Bashir ha tutti i diritti di difendersi dai ribelli delle montagne Nuba e soci. Forse non desiderano ricordare le elezioni truffa che hanno avuto luogo in South Kordofan, il cui esito portò l’altro gemello in fatto di Crimini, Haroun alla presidenza della regione.
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Le mappe inglesi del ’56 riguardanti il vecchio Sudan sono le più richieste, le uniche, dicono, che trovarono l’accordo di entrambe le popolazioni, quest’ultime decedute nei decenni che seguirono, in conflitti di carattere pseudo religioso, petrolifero, fraterno, e non per ultimo di finta Indipendenza. Trovatemi un senso.
Le mappe inglesi del ’56 riguardanti il vecchio Sudan sono le più richieste, le uniche, dicono, che trovarono l’accordo di entrambe le popolazioni, quest’ultime decedute nei decenni che seguirono, in conflitti di carattere pseudo religioso, petrolifero, fraterno, e non per ultimo di finta Indipendenza. Trovatemi un senso.
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Il giorno 5 di questo nuovo anno viene firmato nella scialba Addis Abeba l’ennesimo inconcludente accordo fra i duellanti dell’Oro Nero sudanese. La notte fra il 6 e il 7, sotto gli alberi, alle porte di Abyei, vengono riuniti i capi dei Misseryia, oltre al muggito delle innumerevoli vacche, spiccano le parole “no al referendum senza le vostre torte di cacca”. Risultato, i Dinka Ngok, altri noti vaccari, stanno al di là del fiume, in attesa. Perché rischiare la pelle per delle capanne di cicca incendiate e arricchire la gente di Juba, il loro cappellaio Slva Kiir.
Il giorno 5 di questo nuovo anno viene firmato nella scialba Addis Abeba l’ennesimo inconcludente accordo fra i duellanti dell’Oro Nero sudanese. La notte fra il 6 e il 7, sotto gli alberi, alle porte di Abyei, vengono riuniti i capi dei Misseryia, oltre al muggito delle innumerevoli vacche, spiccano le parole “no al referendum senza le vostre torte di cacca”. Risultato, i Dinka Ngok, altri noti vaccari, stanno al di là del fiume, in attesa. Perché rischiare la pelle per delle capanne di cicca incendiate e arricchire la gente di Juba, il loro cappellaio Slva Kiir.
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6 miliardi di $, 2000 chilometri, 800.000 barili, 2000 giornate lavorative, il 18% sugl’utili a saldo del debito. Sono i numeri riguardanti l’ipotetica conduttura che porterà il vischioso denaro nero sud sudanese al di fuori dei confini. (tragitto: south sudan, ethiopia, kenya)
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Estratto conto?
Al confine la gente muore, di Fame, impedire gli “aiuti” è
più economico che usare le bombe.
raoul, l'ingenuo scribacchino