Piccolo viso,
quanto poco hai intorno, ti vedo da sempre, in ogni mio dove, e mille furono le
volte che incrociai il tuo sguardo. Certo, nomi differenti, mai lo stesso, la
terra che ti sporca quella sì, che ti avvolge quasi fosse una seconda pelle,
che ti cattura da che hai memoria del tuo primo passo in questa realtà da cui
ti devi continuamente difendere.
Realtà che se non impari a conoscere in fretta
ti stringe fino a stritolarti, verità, stronze e instancabili compagne di
ciascun istante della tua bugiarda esistenza.
Che cosa
puoi fare mio piccolo eroe, cos’altro se non sopravvivere, e dirti che non è
giusto meritarsi così tanto Nulla. Chiudere gli occhi, e sperare di sognare
qualcosa di decente, che il risveglio sia lontano, e al tuo rientro non ti sia
chiesto di saldare il conto.
Già, mio piccolo
amico, da queste parti anche sognare costa fottutamente caro.
Il tuo, solo tuo, ingenuo scribacchino.
raoul