le mie..

le mie..

Monday, November 28, 2011

Pago pegno ...



Un uomo su una sedia dotata di piccole ruote, può essere attrazione, e non motivo di esclusione come sovente accade.

Bimbi poveri quanto lui, non di meno e non di più, giocano con il suo manubrio, appoggiano i propri averi nella cesta alle sue spalle, desidererebbero persino averne una identica … e la menomazione sparisce nel tempo di un sorriso, sporco sì, ma bello.

Vorrei accadesse spesso, o forse, è lo sguardo che a volte non ha tempo per cogliere quei piccoli frammenti che ti fanno bene.

Dico a te, ingenuo scribacchino, soffermati di più.

Sunday, November 27, 2011

Quasi inutile parlarne.



Sempre più fioche le luci dell’Attenzione sul vecchio Sudan.

Probabilmente la separazione ha provocato più morte, malnutrizione e paura che la guerra sostenuta e pagata a duro prezzo per due decenni.
Il Male e le sue molteplici forme, sin dalla sera del referendum, quell’ormai lontanissimo Nove Gennaio hanno dato il loro meglio, di più, credetemi, non era possibile.

Come tanti pezzi di un puzzle partorito secondo il più collaudato disegno, visto e rivisto centinaia di volte nella storia umana, tutto si ripete, e nulla è casuale.

È l’inevitabile pegno da pagare se alla base del cambiamento non trovano la giusta collocazione valori come l’eguaglianza e il reciproco rispetto. 

Quindi non stupitevi se continuerete a sentire notizie del tipo …

… che in Jongley, i morti hanno abbattuto il tetto dei 2000 …

… che in Western Equatoria, cinquecento stronzi (LRA) continuano a tenere sotto scacco il confine, bruciando, rapendo, ammazzando, nonostante una presenza massiccia di truppe di differente bandiera, e “osservatori” statunitensi …

… che Juba, la capitale del corrotto e nuovo Sud Sudan rappresenti unicamente una tavola apparecchiata per pochi e sempre gli stessi ...

… che i ribelli, sempre di più, diano non poco fastidio all’Uomo dal Grande Cappello, nonostante le continue e insensate amnistie offerte ...

… che il popolo Nuba (rifugiati per il Sud Sudan) debba continuare a difendersi guardando costantemente il cielo con occhi impauriti, perché la minaccia giunge dall’alto e fa BOOM ...

… che il confine con la non migliore Etiopia sia visto dalla gente del Blue Nile come unica speranza …

… che alla maggior parte del mondo non freghi più Niente.

Buona domenica dall'ingenuo scribacchino.

Saturday, November 26, 2011

comune denominatore.



La povertà è uguale ovunque, lungo qualunque sentiero che percorrerete, accomuna nello sguardo, nel disagio, nell’imbarazzo, nel nascondersi.

La puoi trovare fra i piedi di tre bimbe.
Piccole orme lasciate da plastica consumata, anime che reggono lo sguardo, il tuo, perché ancora inconsapevoli di quanto sia grande, il più delle volte, immenso, il loro “non avere”.

L’inchiostro che disegna sulle piccole dita sorridenti, tatuaggi da altri non ricercati, non apprezzati, è l’inseparabile compagno di viaggio di una giornata ritenuta speciale perché irripetibile.

Questo lo sanno, e bene, che non ci sarà più un giorno uguale a oggi, e nonostante l’apparente niente regalano quanto di meglio possiedono, una mano sporca, indifesa ma pur sempre tesa a salutarti.

Qui come altrove.

L'ingenuo scribacchino.

Monday, November 21, 2011

Buonanotte.



Nella terra degli uomini dalla pelle nera, ovvero Sudan o quel che ne rimane fra indipendenze, false autonomie, corruzione e quant’altro, nulla cambia.
Un quarto dei 500.000 mila barili estratti al giorno sono insufficienti, di conseguenza, rappresentano per il Nord dell’Uomo Oliva, al secolo Al Bashir, una valida giustificazione per continuare a lanciare confetti BOOM ovunque, anche dove NON POTREBBE.

Chi scappa e chi non ne ha il tempo, chi sopravvive e chi decide di essere stanco per i troppi anni in cui la parola guerra ha significato l’unico modello di vita, quindi, rimane fermo.

Ma chi se ne frega, ora, l’importante è che il gap con i titoli tedeschi diminuisca, e che l’Europa meridionale non porti l’invalido Euro repentinamente nel cestino.
Con una simile preoccupazione è stupido anche solo pensare che a coloro che contano, il "facile morire" o non, faccia una qualche differenza.

E così diamo il via alle campagne per i poveretti di ogni dove, lanciamo messaggi video di volti straziati e strazianti, senza pensare che in gran parte era EVITABILE.
Ma vuoi mettere la differenza fra 1000 e 300000?!
L’impatto è decisamente differente.

Il vostro, o non più, ingenuo scribacchino.

Thursday, November 17, 2011

una parte di me.



Accarezzo una fotografia, un bianco e nero, un bimbo vestito di un unico straccio "color Arsenal", alle sue spalle un particolare pubblico non pagante, decine di vacche non troppo in carne.

Non è un’immagine lontana, non devo aprire troppi cassetti della mia memoria per ricordare il momento in cui catturai quel piccolo sguardo impolverato.
Passeggiavo in prossimità di un fiume, e un uomo anziano m’indicò il sentiero che avrei dovuto seguire nel caso avessi desiderato sfiorare la loro realtà.

Raccolsi sguardi perplessi, timidi sorrisi, e parole che ancora non conoscevo. 
Trascorsi del tempo, mi abbandonai alla sera, fino all’accendersi dei fuochi. 
Avevo bisogno di quegli interminabili momenti, per capire se per un po’quel luogo sarebbe stato così gentile da accogliere la mia ingombrante presenza, e così fu.

Ci siamo voluti bene, ci siamo odiati, ci siamo riappacificati, e un domani, forse, potremo ancora una volta guardarci negli occhi.

Il vostro, attualmente scostante, ingenuo scribacchino.

Sunday, November 13, 2011

Mettiti comodo, nulla è cambiato.



Fregatene della merda che ti circonda, avrai tempo per combatterla.
Prendi un biglietto, uno qualunque, e parti. 
Accertati di avere messo nella sacca le poche cose che sanno veramente di te, inizia bene il nuovo viaggio. 
Punta il dito, e non guardarti indietro. Il tempo si occuperà di te.

Non farti domande, pur guardandoti dentro, molto probabilmente non otterresti neppure la metà delle risposte che vorresti. Non avrebbe senso. 
A chi ti chiede, dove stai andando, offri un sorriso e il tuo miglior silenzio, e con lo sguardo fai capire che non è scortesia ma semplicemente un timido, "Non ne ho la più pallida idea".

...

L'ingenuo scribacchino.

Saturday, November 12, 2011

Prendi me, nessun altro che me.



Fa che possano guardare il cielo, ammirarne i colori, i cambiamenti, senza che ne abbiano timore.

Fa che il loro sguardo non sia padrone solamente della paura, di quel silenzio interrotto da un boato violento.

Fa che le loro candele non debbano spegnersi improvvisamente, perché il buio ne nasconda il pianto.

Fa che ognuno di loro possa lasciare qualcosa di se affinché tu possa conoscerne il passaggio.

Fa che le loro voci non debbano affievolirsi, e lasciare al vuoto inascoltato il proprio messaggio.

Fa che le loro vite possano coltivarne delle altre.

L'ingenuo scribacchino.

Saturday, November 5, 2011

mi "sentite" ?


spero ci siate tutti...non uno di meno.

l'ingenuo scribacchino

P.S. datemi un segno