le mie..

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Tuesday, January 31, 2012

"Bella la vita"



Ragazzino con un unico quaderno, arrotolato nella mano, colorata da una manica troppo lunga, di un uniforme viola tenue.
Alzi il bavero pensando che la polvere non ti possa toccare, dove tieni la penna dal poco e secco inchiostro, e cosa hai mangiato? La distanza dalla casa di fango al piccolo banco non è poca, avrai nuovamente fame. 
I tuoi occhi si stancheranno velocemente, e il poco insegnamento che avresti potuto ricevere rimarrà nel gesso di quella lavagna consumata.

La ricreazione è in agguato, pensi a uscire, tocchi la piccola palla di stracci, oggi giocherete con la tua.
Lei è ben stretta, appallottolata quanto basta, quattro pietre, e vai col primo calcio, sicuramente tuo.
La polvere che stamattina temevi, ora fa parte del gioco e il sudore la disegna sul tuo viso.

Gioca ragazzo, rincorri senza sosta, e mi raccomando non cadere, non sgualcire l’uniforme, è l’unica che potrai permetterti.

Gioca, gioca ancora.

L'ingenuo scribacchino.

Saturday, January 28, 2012

Addio, popolo Nuba.



Poca gente conosce la vostra storia. E molta di più non la conoscerà mai.

Vi state disperdendo, siete rimasti in pochi fra quelle piccole montagne. 
Chi ha potuto fuggire, ora è un rifugiato nel nuovo e patetico Sud Sudan per cui avete sacrificato la vita affinché loro potessero godere di un’indipendenza di cui neppure conoscono l’importanza.

Attendevate soccorso, un aereo di aiuti, un aereo americano che semmai arriverà, sarà troppo tardi.

Il costo di transito del greggio tiene banco più delle vostre miserabili e inutili vite. 
Che cosa pensavate, che qualche messaggio proveniente da una delle poche comunità di ex nostalgici potesse scardinare il silenzio?
Sbagliavate, e lo sapevate, ma vi hanno insegnato a pregare, ma anche questa volta il “Dio” che tanto e tanti supplicano, non vi ha ascoltato, come sempre del resto.

Bastardi, sì bastardi tutti, compreso il sottoscritto scribacchino, cui avete insegnato tanto senza che io chiedessi nulla, e che mai sarò in grado di contraccambiare come vorrei.

Che fra le crepe di quelle vostre colline, chiamate montagne, possa essere una notte serena.

Il vostro amico, raoul.



Friday, January 27, 2012

Chiesa, doping per l'Africa.



Spero ci mandino via tutti, compresi noi”, sono le parole del mio amico Aldo. Un ragazzo poco più che sessantenne, che della controversa Africa ha conosciuto e vissuto tanto.

Per dirvi cosa, che la fede non si compra con spiccioli, che non si raggiunge mostrando il proprio avere. 
Già, perché è questo ciò che accade sempre più spesso, da queste parti in Africa.
Sono stanco, quasi disgustato di vedere piccoli uomini abbracciare la “cosiddetta” per elevare unicamente se stessi, e lasciare al loro popolo solamente un anello da baciare.

Vescovi e seguito, che si affannano nel cercare fondi usando le piccole missioni presenti nel loro territorio, e poi far poco o nulla, se non costruire cattedrali nel deserto per ostentare qualcosa che con la vera fede non ha alcunché da spartire.

Donatori, svegliatevi, non gettate nel fango le vostre offerte, siate più oculati, esigete riscontri, non accontentatevi di una stupida fotografia, la Solita. 
Non vi fate rincoglionire dai tanti preti locali che ormai da tempo non conoscono più nulla della loro Terra.

Venite, costatate con i vostri occhi, anche se inesperti sapranno riconoscere la differenza, perché la povertà ha lo stesso sapore in ogni angolo del mondo, e le merde hanno sempre lo stesso identico aspetto.

L'ingenuo e scostante scribacchino vi augura una serena notte.


Monday, January 16, 2012

Non solo Africa.



Non sono fuggito, non sono morto, ho solamente preso tempo.

Oggi non desidero tediarvi parlando del lato brutto del mio piccolo incasinato mondo.
Voglio dirvi di una donna, forte e dolce, di un uomo dalla corteccia dura e amabile, di una bimba inquieta non ancora donna che cerca di capire. Sono accomunati dalla perdita, da quell’indescrivibile vuoto che ti sorprende, ti scuote, ti travolge, lacerandoti dentro, che ti costringe a rivedere la tua intera vita in un solo attimo.
È gente normale, quindi vera, è gente cui il destino ha tolto tanto, forse troppo, ma non ha sconfitto.
Quindi …
Franca, ti auguro di portare tuo figlio qui, dove un tempo tuo padre decise di coltivarne la terra, e vedrai che non sarete solo in due.
Mauro, il giorno che tornerai a casa, dai tuoi bimbi, come a te piace chiamarli, racconta loro ciò che hai vissuto, e fallo pensando a lei.
Cristiana, rileggi i fitti diari, e ascoltando la musica  parla ai tuoi, e dì loro che ha iniziato un nuova vita, soltanto tua.

L’ingenuo scribacchino, vi ringrazia.

Sunday, January 1, 2012

2012



Non ti colpiscono quei tetti di lamiera arrugginita, appoggiati debolmente su quelle catapecchie di merda, chiamate case?

E cosa dire del braccio di quella ragazza avvolto in un foulard per celarne il segreto ma non il triste sguardo.

Come non meravigliarsi delle due fioche lampadine della piccola e sporca macelleria che abbagliano la carne appesa, che anche tu mangerai.

E il vecchio, con il suo kit di lucidi e spazzole che t’invita a omaggiare le tue scarpe del suo imparagonabile servizio per pochi centesimi, come dire di no?

E poi gli odori, quei profumi di spezie che ti avvolgono senza infastidirti, essenze delicate che permettono alla tua mente di viaggiare, di andare lontano, facendoti scordare che ciò che stai calpestando non è quello rimane di un cane travolto da un camion, ma un fossile di grande rilevanza scientifica.

Dimenticavo, non vorrete farmi credere che quegli adorabili manichini, immancabilmente bianchi, appesi alle grondaie traballanti, vestiti di una stoffa che farebbe invidia al più trendy degli stilisti, non vi abbiano regalato perlomeno un sorriso, e un po’ di strano desiderio, del tipo, lo voglio anch’io, tanto per raccontarlo alle amiche al vostro prossimo aperitivo?!

Scusate le fesserie che l’ingenuo scribacchino si è permesso di regalarvi, ma è l’unico modo che conosco per rendere al nuovo anno il giusto omaggio.